La Rotonda nasce come struttura produttiva in funzione del mercato voluto da Giovanni Badoer nei primi decenni del 1600 e concesso dal Collegio dei Savi, della Serenissima nel 1689 alle ville di Morgan-Settimo e Zeriolo. Attorno allo spazio dove si scambiano le merci viene edificata una chiesa (1645) e prendono forma due “fabbriche”. Quella di levante è il risultato di successive aggiunte e aggregazioni; quella di ponente si deve quasi certamente a un progettista di cui non è ancora noto il nome. Alcuni fanno quello di Giorgio Massari, altri pensano alla scuola degli architetti matematici di Castelfranco Veneto. Un documento del 1712 ci informa che Angelo Badoer è proprietario di 28 casette, di una “beccaria” e di 41 botteghe affittate in funzione del mercato del lunedì. Una mappa del 1714 mostra la piazza nella sua forma circolare e la casa dominicale dei Badoer distante qualche centinaio di metri. Nel catasto napoleonico del 1810 gli edifici che delimitano la piazza appaiono come li vediamo oggi e, fino al 1820, il mercato di bovini è uno dei più importanti nel Trevigiano. Il complesso architettonico e le proprietà terriere passano ai Basadonna e ai Marcello. Nel corso delle lotte sindacali per il rinnovo dei patti agrari, tra il 6 e l’8 giugno 1920 la Rotonda è scenario della violenta rivolta dei contadini della Lega bianca che incendiano la dimora padronale di Nicolò Marcello. Attorno al 1940, nelle botteghe affacciate sulla piazza operano oltre cinquanta artigiani, mentre le abitazioni ospitano una trentina di famiglie. Dal 1950 al 1960 viene allestita una pista in terra battuta per i campioni del ciclismo. Oggi costituisce lo scenario di rassegne di carattere agricolo (Mostra dell’asparago) e commerciale.
