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Oggetti di artigianato artistico e familiare sono ormai di casa nel cerchio della Rotonda di Badoere; negli ultimi 6 anni oltre 1.000 gli espositori che hanno scelto questa piazza per esporre e vendere il frutto del proprio ingegno creativo!
La Rotonda nasce come struttura produttiva in funzione del mercato voluto da Giovanni Badoer nei primi decenni del 1600 e concesso dal Collegio dei Savi, della Serenissima nel 1689 alle ville di Morgan-Settimo e Zeriolo.
Viene costruita da Giovanni Badoaro nel 1645 e dedicata a Sant’Antonio da Padova per essere la chiesa della parrocchia di Badoere, ma l’istanza per erigerla, presentata nel 1655, viene respinta dalla cancelleria vescovile.
I Badoer acquistano a Zeruol, verso la metà del 1500, dei terreni confinanti con la palude di Levada, sui quali Sebastiano fa costruire non una villa padronale, ma una casa dominicale funzionale alle attività economiche che intende sviluppare.
Nel 1700, tra le attuali via Bosco e via Ostiglia si estendeva, per 188 campi trevisani, un bosco di roveri documentato sia nei toponimi che nella cartografia.
È un percorso, segnato nel Catasto austriaco del 1842 che collega la strada comunale detta del Sile – attuale via San Martino – con la strada consorziale detta strada Bassa – attuale via Pescatori – in corrispondenza di una località detta “Al Bigolo”
Dopo contese secolari con Morgano, la parrocchia di Badoere viene istituita nel 1920 e il 17 ottobre 1925 il Vescovo Andrea Giacinto Longhin posa la prima pietra della nuova chiesa che sarà aperta al culto il 24 ottobre 1937.
cLa costruzione della chiesa, dedicata a San Martino di Tours, inizia nel 1858 su richiesta del vescovo Monsignor Giovanni Antonio barone di Farina che riteneva la precedente in disordine e insufficiente.
Si tratta di un percorso campestre che collega Badoere a Morgano, la cui origine risale al periodo in cui il nucleo abitato attorno alla Rotonda diventa consistente.
La pista ciclabile è stata realizzata sul sedime della ferrovia che collegava Treviso a Ostiglia (Mantova) con un percorso di 116,20 chilometri.
Barbasso o Borbazzo, è un toponimo che probabilmente ha a che fare con l’abbassamento del terreno rispetto al piano campagna circostante.
Lo Zero è un fiume di risorgiva, nasce tra San Marco e Campigo e, nel primo tratto, scorre parallelo e a poca distanza dal Sile, di cui è considerato il fratello minore.
La prima fonte letteraria che parla di fluvius Silis è la Naturalis historia di Plinio il Vecchio del 77 d.C.
Il toponimo Ponte dei tre confini indica l’incrocio tra la via Munara, antico cardo della centuriazione romana e il Sile che diventa punto di confine dei territori di Levada, Istrana e Morgano.
Un mulino con due ruote da grano, costruito su una palizzata sul Sile, ad ovest della chiesa parrocchiale, è attivo già nel 1499.
Di particolare bellezza risulta essere la Rotonda di Badoere, che comprendeva in origine due grandi barchesse a doppio semicerchio e a 300 metri ad ovest la villa padronale andata distrutta da un incendio nel 1920 durante un tumulto contadino.
L'origine del nome Morgano si perde nelle leggende popolari tramandate dai poeti.
Il territorio del Comune di Morgano va inserito nel contesto del Parco Naturale del Fiume "Sile"
Nel centro di Morgano fu costruita la monumentale chiesa, nello stile del 500, secondo la struttura architettonica delle antiche basiliche e frutto della creatività dell’architetto di Belluno Giuseppe Segusini, discepolo del Canova.
Numerose edicole e piccoli altari ("capitelli votivi"), spesso dotati di immagini sacre, accompagnano il corso del Sile, caratterizzando il paesaggio rurale trevigiano con l’espressione di una diffusa religiosità popolare.
La Biblioteca Comunale provvede alla gestione, all'incremento, alla catalogazione e alla valorizzazione del proprio patrimonio librario e non.
La chiesa di San Martino Vescovo è la parrocchiale di Morgano, in provincia e diocesi di Treviso; fa parte del vicariato di Paese.