Paesaggio

Il territorio del Comune di Morgano va inserito nel contesto del Parco Naturale del Fiume "Sile"

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Descrizione

Che si propone nella salvaguardia di un fiume di risorgiva tra i più importanti e interessanti d’Italia e di tutti gli elementi che lo costituiscono tutelando zone di grande pregio ambientale.

La ricchezza d’acqua del Sile, del Rio, dello Zero, le caratteristiche polle risorgive, le paludi ("fontanassi" e "vallasse"), i canneti, le macchie di vegetazione spontanea ricche di rare specie vegetali e pittoreschi specchi d’acqua animati dalla presenza di anatidi e ardeidi che si fondono nel paesaggio rurale di vecchie case tipiche, residenze padronali e i tipici mulini ad acqua attivi ancora nel 1900, offrono innumerevoli spunti per visite guidate e splendide escursioni in bici e a cavallo (le sorgenti del Sile, il Mulino di Cervara, ecc.).

Attualmente è allo studio da parte della Fondazione CassaMarca di Treviso, in collaborazione con i Comuni di Treviso, Quinto e Morgano, il ripristino di alcuni siti quali "l'Oasi Palude Barbasso", la Treviso Ostiglia, le ex Cave Carlesso.

Questi progetti orientati alla salvaguardia e al recupero ambientale permetteranno la realizzazione di un percorso ciclabile, la sistemazione di ponti e strutture esistenti, la creazione di posti di ristoro (su strutture già esistenti "casere").

Inoltre, sono previsti un orto botanico e altri siti attrezzati per lo studio e osservazione della fauna.
 

"La vecchia fornace"

Un tempo lungo il fiume Sile si trovavano numerose fornaci per la produzione dei laterizi, concentrate in particolare nel basso corso del fiume, dopo Treviso, tra Sant’Antonino e Musestre, tanto che questo tratto era conosciuto anche come "la riviera delle fornaci".

Gli stabilimenti erano chiamati "fornasotti" e i forni rimanevano accesi quattro o cinque giorni, in corrispondenza di ogni infornata di laterizi.
Si trovavano in aree ricche di argilla, e quando la vena del materiale si esauriva, venivano spostate in un altro luogo.

A questa attività si riferisce l'antico adagio "Omo de fornasa, caval de restèra, femena de risèra". Nella seconda metà del Novecento, il numero di fornaci crebbe per far fronte alla crescente domanda di materiale edilizio e nello stesso periodo fece la sua comparsa il forno Hoffmann, che grazie ad un sistema a ciclo continuo permise un sensibile aumento della produzione.

Nei primi anni dell'Ottocento, le amministrazioni prima napoleonica e poi austriaca diedero impulso alla rete stradale locale, in particolare tra il 1830 e il 1848 e la ghiaia necessaria per questi lavori venne ricavata dal fondo del fiume: nacquero nuove professioni, come quella degli "abboccatori" (cavatori di ghiaia) con zattere e "baiòn" (grande badile con manico di circa un metro e con all’estremità fissato una sorta di cesto realizzato con una maglia di rete e funzionante a mo' di setaccio).

Il catasto napoleonico del 1810 testimonia nel territorio di Morgano la presenza di una fornace, di proprietà della famiglia Basadonna.
Questa si trovava in località "Settimo", presso le vie Fornaci e Barbasso.

Nei pressi si trovano le attuali "buse de Carlesso", una profonda palude, in località "Ongarie", che segna il luogo dei vecchi giacimenti dai quali gli operai della adiacente fornace Carlesso estraevano la crèa (argilla).

La palude è costituita da numerosi stagni collegati da lingue di terra ed è ricca di pesce. 
Vi si trovano la ninfea bianca e la folaga, mentre in estate è presente anche l'airone rosso.

Nei pressi dell'antica fornace si trova inoltre un vecchio mulino a più ruote.
Nei pressi una busa, formatasi per l'intensa attività di escavazione, offre rifugio a diverse specie di volatili (martin pescatore, beccaccini, anatidi, folaghe, gallinelle d'acqua, porciglioni, garzette, nitticore, aironi cenerini, poiane e falchi pescatori).

Tra le specie vegetali si citano la salcerella, il garofanino d'acqua e il cardo palustre.

Nelle vicinanze sono stati realizzati due capanni per l'osservazione e la caccia fotografica, vista la ricchezza di specie migratorie e stanziali che praticano questo invaso.

Sull'argine destro è stato inoltre realizzato un sentiero che consente di osservare, stando sulla sponda opposta del fiume, la grande palude asciutta, di circa trenta ettari. 

"La ferrovia Treviso-Ostiglia"

Il comune di Morgano è attraversato dalla tratta della ex Ferrovia Treviso-Ostiglia, oggi dismessa, adibita a pista ciclopedonale.

Modalità di accesso:

Accessibile a piedi o su ruota tramite strada asfaltata

Indirizzo

Contatti

  • Telefono: 04228378

Pagina aggiornata il 29/01/2024