La costruzione della chiesa, dedicata a San Martino di Tours, inizia nel 1858 su richiesta del vescovo Monsignor Giovanni Antonio barone di Farina che riteneva la precedente in disordine e insufficiente. Il disegno è dell’architetto Giuseppe Segusini e la consacrazione avviene solo nel 1894 a causa dell’enorme costo dell’opera voluta dal parroco don Gio Batta Trentin. L’imponente edificio è orientato nord-sud e richiama lo stile delle basiliche cinquecentesche: nel corpo mediano della facciata due pilastri e due colonne fregiate sorreggono un arco chiuso da un elegante timpano. L’interno è a croce con una cupola che insiste su archi che poggiano su quattro pilastri a quattro colonne. L’abside è circondata da quattro colonne, che portano la trabeazione, sopra cui è impostata una volta semisferica. Il primo altare a destra è dedicato all’Addolorata [tela di Luigi “Gigi” Gasparini (1856-1926] e il secondo a San Giuseppe [tela di Nicolò Bambini (1651-1736)]. Nel presbiterio è collocata la pala di San Martino [Nicolò Bambini o Girolamo Brusaferro (1648-1760)], mentre La Natività e l’Ultima cena (Nicolò Bambini) ornano le pareti del coro. Sono opere trasferite dalla chiesa primitiva. Il primo altare a sinistra, progettato da Antonio Beni (1866-1941) e realizzato come monumento ai caduti della Grande Guerra, assembla un crocefisso e tele presenti nella chiesa demolita con sculture lignee [Giuseppe Obletter (1873-1925)] e parti dipinte [Valentino Canever (1879-1930)]. Il secondo altare è dedicato alla B.V. del Carmelo (tela di Nicolò Bambini trasferita dalla chiesa primitiva). Il campanile è in posizione anomala e ricorda la collocazione della chiesa primitiva, così come risulta dal disegno del 1754 del perito Francesco Marson.