Si tratta di un percorso campestre che collega Badoere a Morgano, la cui origine risale al periodo in cui il nucleo abitato attorno alla Rotonda diventa consistente. Si può ipotizzare che il tracciato sia riconosciuto come tale dalla metà dell’Ottocento, dal momento che compare nella cartografia del 1887 dell’Istituto geografico militare. Il fatto che venga rilevato come strada campestre, significa che è di uso pubblico, nonostante si snodi all’interno di terreni di proprietà privata. La carrareccia partiva dalla piazza Rotonda, passava sotto l’arco che raccorda le casette del lato est e si dirigeva a nord passando vicino a due abitazioni indicate come Ca’ Marcello e Ca’ Cavallin. Proseguiva poi sullo stesso sedime del percorso attuale, con diversi cambi di direzione ad angolo retto perché segue l’andamento dei fossi e dei campi risalenti alla sistemazione agraria della centuriazione romana. Nei pressi di Morgano, la strada campestre incontrava la località Vallazze, un’area ancor oggi più bassa del piano campagna circostante, in terreni caratterizzati da acque superficiali e da tipica vegetazione palustre. Incrociava la strada che portava al mulino Capello arrivando alla passerella costruita sulla rosta di sbarramento delle acque e che consentiva di attraversare il fiume. Il percorso consentiva agli abitanti di Badoere, che fino al 1920 facevano parte della parrocchia di Morgano, di raggiungere più velocemente la chiesa per le funzioni religiose o per chiedere l’intervento dei sacerdoti in caso di necessità. L’ambiente era ben diverso da quello attuale: la ricca vegetazione e le acque superficiali lo rendevano un luogo popolato dal massariol, da orchi, da fate e da spiriti che vivevano nei racconti dei filò.